DIECI FAVOLE ANTICHE
(alla maniera di G. B. Basile)
di Manlio Santanelli
prefazione Matteo Palumbo
introduzione di Yvonne Carbonaro
in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli
note alle illustrazioni di Daniela Pergreffi
illustrazioni di
Marta Fogliano
Vincenza Galiano
Matteo Mercolino
Francesca Stella
allievi del Corso di Illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli
febbraio 2024
Edizioni Kairós
Molte sono le raccolte di favole che si sono guadagnate un posto di primo piano nella letteratura mondiale, ma una sola adopera come modalità espressiva il napoletano del Seicento. Capolavoro indiscusso: ”Lo cunto de li cunti” si segnala come opera di fondazione del dialetto partenopeo, elevandolo al livello di lingua tout court.
Nella sua scia si inserisce la raccolta dal titolo “Dieci favole antiche”, che con una punta di presunzione e una base di doverosa modestia tradisce l’intento di ambire al titolo di Sesta giornata del Pentamerone. Scritta in una lingua mutuata dal Basile, ma all’occorrenza costretta a inventare”neologismi del Seicento”, detta raccolta contiene dieci favole, nelle quali l’originalità delle trame si fonde con la singolarità del linguaggio, in una simbiosi che si propone come obiettivo primario il divertimento del lettore.
Manlio Santanelli