Andate all’inferno – Viaggio nel sottosuolo napoletano


Registrata alla SIAE il 28 maggio 1998 n° 832275A

Archivio n° 69

Una catabasi è pur sempre una catabasi, riconosciamolo! Non capita tutti i giorni di scendere la scalinata che mena agli inferi, gironzolare mescolati ad un nutrito gregge di anime in pena, e quindi uscire, di lì a qualche oretta, a riveder le stelle.

È questo più o meno il programma che prevede lo spettacolo “ANDATE ALL’INFERNO” molto più minaccioso nel titolo che non nei fatti -, scritto da Manlio Santanelli e messo in scena da Nello Mascia in uno dei cantinati del Maschio Angioino; spettacolo che costituisce una delle tante opportunità offerte a indigeni e stranieri dal ventaglio di manifestazioni in cui si articola il napoletano Maggio dei Monumenti.

In poco più di un’ora, tra fumi sulfurei (ma non tossici) e lingueggianti luci rosse, il visitatore – spettatore assiste ad un defilé di personaggi di ieri nonché dell’altro ieri, con in testa Achille Lauro che conciona, Giambattista Vico che protesta, con la Pimenthel Fonseca che redarguisce Bernardina, la moglie lazzara di Masaniello, con un Capitano Achab nostrano alla perenne ricerca di Pantegana Dyck, la zoccola bianca, leviatano del sottosuolo partenopeo e responsabile di tutti i guai della città…

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