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Archivio n° 1
Libero adattamento radiofonico dal romanzo di Joseph Conrad
È opinione comune che il viaggio sia uno spostamento, più o meno piacevole, da un luogo all’altro, un movimento nello spazio e, di conseguenza, anche nel tempo. Il tragitto dalla partenza alla meta, poi, a seconda dei casi può essere vissuto dal viaggiatore come una parentesi di noia o una fonte di continue sorprese.
Queste ovvie considerazioni non hanno possibile accoglienza nella poetica di Joseph Conrad. Genericamente considerato uno scrittore di avventure, di contro Conrad associa nei suoi personaggi la sete di esplorare il mondo esterno con quella di conoscere l’universo interiore.
La migliore testimonianza di quanto finora detto è offerta da “Cuore di Tenebra”, giudicato quasi all’unanimità come uno dei più bei racconti di tutti i tempi. In esso, infatti, la ricerca dell’avventura da parte del protagonista (nel quale non è improprio riconoscere l’autore) non è soltanto dettata dal gusto per l’insolito, l’inaspettato e l’inaspettabile che può presentare il pianeta, ma anche dall’esigenza di compiere un’immersione nelle profondità di quell’infinito che l’intera umanità porta dentro di sé.
Nel racconto in esame il percorso compiuto da Marlow (il protagonista) per risalire un fiume del Continente nero alla ricerca di Kurtz, un misterioso mercante di avorio da tutti ritenuto eccezionale, è anche e sopra ogni cosa un’esperienza ‘speleologica’ attraverso le gallerie e i meandri che purtroppo non sono tracciati sulla mappa dell’anima umana. In poche parole, la sua è una discesa all’inferno, una catabasi di classica memoria, obbligatoria per chiunque volesse conoscere una possibile distinzione tra il bene e il male.
E se una prima sbrigativa lettura risulta una violenta accusa del predatorio colonialismo europeo ai danni del Terzo Mondo, una riflessione più approfondita conduce ad una cruda verità, secondo la quale il male si nasconde in ciascuno di noi e può venire esorcizzato solo riconoscendo tale oscura presenza.
Ne consegue che Conrad, dai più ritenuto un autore di avventure, a buon diritto anticipa e conferma molte delle conquiste che poco più tardi otterrà Sigmund Freud nello scandaglio di quel cuore di tenebra che pulsa nell’anima dell’uomo.